Disponibilità delle vene del braccio

In presenza di disponibilità di vene profonde del braccio (brachiali-basilica-ascellare), sarà da prendere in considerazione il posizionamento di un port brachiale (o 'PICC port').

L'utilizzo di un PICC-port rispetto ad un port toracico comporta numerosi vantaggi teorici, quali ad esempio una minimizzazione/azzeramento delle complicanze legate alla inserzione e un migliore risultato in termini cosmetici e psicologici (reservoir meno evidente, assenza di cicatrice in zona visibile, etc.). L'utilizzo di PICC port ha anche indicazioni più specifiche:

- previsione di radioterapia nell'area toracica;

- presenza/previsione di problemi cutanei/muscolari della regione toracica (tracheostomia complicata da lesioni cutanee; possibili follicoliti da cetuximab; utilizzo del muscolo pettorale per ricostruzione dopo svuotamento cervicale; etc.);

- preferenza del paziente per ragioni psicologiche/estetiche.

L'impiego di PICC-port ha anche controindicazioni specifiche:

- la presenza di una insufficienza renale cronica stadio 3b-4-5 (e quindi presenza o previsione di fistola arterovenosa per emodialisi)

- controindicazioni bilaterali all'impianto nel braccio legate ad alterazioni osteo-articolari (es.fratture patologiche), neuro-muscolari (es. paresi/plegie), linfatiche (es. svuotamento linfonodi del cavo ascellare), o vascolari (es. trombosi venosa pregressa)

- necessità di utilizzo notturno del dispositivo, ad esempio per cronoinfusione > 12 ore. Il mantenimento della infusione durante il sonno potrebbe infatti associarsi al rischio di dislocazione dell'ago di Huber inserito nel reservoir posto nel braccio.

Se è vero che i port brachiali hanno una incidenza di complicanze alla inserzione certamente minore dei port toracici, i dati al momento disponibili in letteratura suggeriscono che non vi siano invece differenze significative tra port brachiali e port toracici in termini di complicanze a distanza (infezioni, trombosi venosa, occlusioni del lume, complicanze del reservoir).